Servizi Pubblici: Competenze istituzionali in materia di salute mentale

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COMPETENZE ISTITUZIONALI IN MATERIA  DI SALUTE  MENTALE

Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) è stato istituito nel 1978 con gli articoli 33, 34 e 35 di questa legge riguardano la psichiatria e ribadiscono quanto previsto dalla legge 180 dello stesso anno, con la quale si era dato avvio alla Riforma psichiatrica. Con la legge 833 la psichiatria è entrata a far parte ufficialmente e a pieno titolo del Servizio Sanitario Nazionale. 

Le competenze dei vari livelli istituzionali sono state modificate e sancite dal riordino del SSN operato con i Decreti Legislativi 502/92 e 517/93 che hanno trasformato le USL in Aziende e previsto un sistema misto pubblico/privato basato sulla autorizzazione e l’accreditamento. Molto importante è stata la modifica dell’articolo V della Costituzione che ha definito la Sanità come materia a “”competenza concorrente” tra Ministero della Salute e Regioni.  Sulla base di queste leggi le competenze sono attribuite come qui di seguito descritto.

 Il Ministero della Salute conserva, tra le altre competenze, le seguenti che hanno un impatto diretto sulle politiche di salute mentale:

      • l’adozione, d’intesa con la Conferenza Unificata Stato-Regioni, del piano sanitario nazionale e dei piani di settore di rilievo nazionale (tra cui quello per la salute mentale);
      • il riparto alle Regioni delle risorse finanziarie derivate dalla tassazione;
      • l’adozione di norme, linee-guida e prescrizioni relative ad attività, impianti, laboratori, apparecchi, prodotti ed alimenti;
      • la definizione del modello di accreditamento delle strutture pubbliche e private;
      • la definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza, che devono essere garantiti da ciascuna regione;
      • la definizione di criteri per l’autorizzazione all’esercizio delle attività sanitarie,
      • le autorizzazioni sui medicinali;
      • la definizione delle normative inerenti la sperimentazione e la ricerca;
      • la definizione dei contratti nazionali di lavoro del settore.

Alle Regioni è attribuita la maggior parte delle competenze riguardanti la programmazione, la realizzazione e la valutazione delle attività sanitarie. Oltre alle attività politiche ed amministrative proprie della Giunta regionale e dell’Assessorato alla Salute, ogni regione garantisce l’attività sanitaria attraverso le Aziende USL (che sono enti strumentali della regione istituiti con il fine di garantire l’assistenza sanitaria nei territori) e tramite l’attività della Agenzia Sanitaria. Più precisamente:

Alla Regione (Presidente, Giunta ed Assessore), tra le altre cose, spetta di:

      • definire i modelli organizzativi e le linee di sviluppo del Sistema Sanitario Regionale;
      • adottare i piani sanitari regionali che costituiscono i documenti di policy e programmazione in sanità;
      • attribuire alle Aziende USL del territorio le risorse finanziarie per garantire le attività sanitarie localmente;
      • nominare i Direttori Generali delle Aziende USL e valutarne l’operato;

L’Agenzia Regionale Sanitaria svolge, tra le altre cose, per conto della Regione:

      • definizione operativa dei criteri di accreditamento delle strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private;
      • istruttoria e proposta di rilascio dell’accreditamento e verifiche successive;
      • la definizione di linee guida in materia tecnico-professionale;
      • la definizione di strumenti di formazione ed aggiornamento;
      • il sostegno alle attività di ricerca.

Ogni AziendaUSL è diretta da una triade costituita da Direttore Generale (legale rappresentante dell’Ente), Direttore Sanitario (responsabile della produzione) e Direttore Amministrativo (responsabile degli aspetti legali, amministrativi e di bilancio) che insieme al loro staff costituiscono la Direzione strategica. Ad essa, tra le altre cose, competono:

      • la definizione dei piani aziendali, di concerto con la Conferenza Sociale e Sanitaria Territoriale  (che riunisce tutti i sindaci del territorio di competenza);
      • la nomina dei Dirigenti di Unità Operativa Complessa e Semplice, nonché dei Direttori di Dipartimento e la loro valutazione periodica;
      • la definizione degli obiettivi strategici ed annuali tramite le procedure del budget e la loro assegnazione ai Direttori di Dipartimento;
      • l’attribuzione delle risorse necessarie per l’espletamento della attività ed il raggiungimento degli obiettivi;

La Direzione Strategica si avvale del collegio di direzione, composto dalla Direzione strategica stessa, dai direttori di Dipartimento e dai Direttori di Distretto. Esso è l’organismo consultivo dei professionisti su tutte le materie organizzative e tecnico-professionali aziendali.

I Comitati Consultivi Misti (Distrettuali ed Aziendali) sono gli organismi che raggruppano le associazioni dei cittadini attive in materia sanitaria e socio-sanitaria, attraverso di essi si realizza la partecipazione della cittadinanza alle politiche locali e regionali e viene garantita la valutazione della qualità percepita.

Il dipartimento di salute mentale e dipendenze patologiche (DSM-DP)
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Marco Cavallo - simbolo della chiusura dei manicomi

La Terra Santa

...quando amavamo
ci facevano gli elettrochoc
perché, dicevano, un pazzo
non può amare nessuno...

Versi tratti da "La Terra Santa"
di Alda Merini
Una raccolta di poesie che l'autrice scrisse quando era rinchiusa nel manicomio Paolo  Pini, di Milano.

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