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Le principali psicoterapie

aggiornato al | Staff | COMPRENDERE I DISTURBI MENTALI

A cura di Elena Pasquali, psicologa psicoterapeuta

 CHI E’ LO PSICOLOGO?

Lo psicologo è un professionista che si occupa della salute mentale e del benessere della persona, del gruppo, degli organismi sociali e delle comunità utilizzando strumenti diagnostici, di prevenzione, cura e riabilitazione scientificamente validati.

Ne richiedono l’intervento individui, coppie e famiglie che sentono la necessità di migliorare la propria qualità di vita o che si trovano ad affrontare cambiamenti legati al ciclo di vita, stress, malattie, traumi, problematiche legate a crisi esistenziali o lavorative, dipendenze, problemi sessuali o psicosomatici, fobie, attacchi di panico, depressioni o disagi psichici.

La professione di psicologo è stata riconosciuta in Italia nel 1989 come attività altamente qualificata, di riconosciuta utilità sociale e che può essere esercitata unicamente da professionisti che hanno acquisito una competenza specializzata non riconducibile a quella di altre professionalità, seguendo un corso di studi lungo ed orientato precipuamente a tale scopo.

CHI E’ LO PSICOTERAPEUTA?

Lo psicoterapeuta è il professionista psicologo, o anche medico, che ha conseguito una specifica formazione professionale di durata almeno quadriennale, presso scuole pubbliche o private riconosciute. Lo Psicologo abilitato all'esercizio della Psicoterapia è in possesso di una specifica Specializzazione in Psicoterapia, formazione post-universitaria di quattro anni. Tale formazione consente l'acquisizione di metodologie precipue per il trattamento delle patologie in ambito psicologico: negli anni sono stati sviluppati al riguardo diversi orientamenti teorici e di intervento che utilizzano strumenti di cura in parte differenziati per affrontare i diversi disturbi nella loro specificità.

Fonte: http://www.ordpsicologier.it [Per il cittadino - di che professionista hai bisogno]

 DESCRIZIONE DEI PRINCIPALI INDIRIZZI TEORICI DI SCUOLE DI PSICOTERAPIA:

 1) PSICOTERAPIA PSICOANALITICA/PSICOANALISI

 La psicoanalisi nasce dall’intuizione di Sigmund Freud, suo fondatore, che alcuni sintomi psico-fisici, non ricollegabili a lesioni organiche, fossero di natura psichica. Nella psicoterapia psicoanalitica classica, infatti, il sintomo manifestato dal paziente è la conseguenza di un conflitto inconscio: per affrontare emotivamente avvenimenti che non sa gestire, l'individuo sviluppa il sintomo, che rappresenta, quindi, l'espressione di queste difficoltà.

I principali obiettivi della terapia sono: permettere al paziente di assumere maggiore consapevolezza del proprio inconscio e di poter modificare il proprio Sé, superando le difficoltà incontrate nella relazione con gli altri e nel proprio quotidiano.

Nel tempo, questo primo approccio si è andato arricchendo e si sono così sviluppati diversi orientamenti. All'interno dell'approccio psicoanalitico si differenziano quindi varie scuole di pensiero:tra le principali, oltre a quelle psicoanalitiche classiche (freudiana, kleiniana, junghiana, lacaniana e adleriana) si trovano quelle psicoanalitico-relazionali e quelle psicoanalitico-intersoggettive.

2) PSICOTERAPIA CORPOREA

Presupposto base delle psicoterapie corporee è che lo stato di salute della persona dipenda dall'integrazione tra corpo e mente. Mente e corpo non solo si uniscono ma fanno parte dello stesso sistema.
Tramite un lavoro su se stessi, attraverso le tecniche di esercizi fisici, contatto, espressione corporea ed elaborazione emotiva, ci si pone l’obiettivo di ridare stabilità e armonia alla persona.

Le principali specializzazioni di psicoterapia corporea sono:

Psicoterapia Bioenergetica

Psicoterapia Organismica

Psicoterapia Biosistemica

3) PSICOTERAPIA COGNITIVA (COMPORTAMENTALE/COSTRUTTIVISTA)

Psicoterapia cognitivo-comportamentale

La psicoterapia cognitivo-comportamentale rappresenta una posizione di sintesi degli approcci neocomportamentisti e della terapia cognitiva classica. Tale psicoterapia si basa sul modello A-B-C in qui B è il comportamento disfunzionale da modificare attraverso l’individuazione di A, cioè della situazione che dà origine allo stesso comportamento B. Altro elemento di analisi è C cioè l’effetto che ottiene B e che ha un valore di rinforzo sul comportamento B causando il mantenimento dello stesso, anche quando risulti problematico a causa di sofferenza. Approfondendo l’esame di questi fattori si può arrivare ad agire per modificare l’interpretazione degli eventi dal parte del soggetto in modo da influire sul comportamento e sul vissuto personale.

L’obiettivo del terapeuta cognitivo-comportamentale è di ridurre la condotta inadeguata, facilitare una ristrutturazione cognitiva ed aiutare il paziente a sviluppare abilità di gestione delle situazioni difficili.

Psicoterapia cognitivo-costruttivista

Secondo questa teoria, ogni persona conosce la realtà secondo un sistema soggettivo di “costrutti” che guidano l’interpretazione della realtà, determinando il vissuto soggettivo e, conseguentemente, il comportamento. I costrutti sono strutture conoscitive interne in continua interazione con la realtà; quindi, se da una parte la persona interpreta la realtà sulla base delle stesse, dall’altra queste si modificano in continuazione nell’esperienza in un processo di adattamento alla realtà.

L’obiettivo della psicoterapia cognitivo-costruttivista è quello di consentire al sistema di operare ulteriori elaborazioni, al fine di riattivare le capacità di adattarsi alla realtà.

4) PSICOTERAPIA DELLA GESTALT

La psicoterapia della gestalt attribuisce fondamentale importanza all’attitudine della mente a legare tra loro dinamicamente gli elementi costituendo un tutto significativo.

La Gestalt è dunque una forma strutturata, completa e dotata di un senso. Uno dei principi di base di tale terapia è che il tutto è differente dalla somma delle sue parti e perciò per comprendere un comportamento è importante, oltre che analizzarlo, averne una visione di sintesi, percependolo nell’insieme del contesto globale, secondo una visione olistica. Le ricerche a cui tale psicologia diede origine dimostrarono che ogni individuo raccoglie ed organizza in strutture significative, o Gestalt, gli innumerevoli stimoli che percepisce, selezionando solo alcuni fra essi. Questo stesso meccanismo è alla base anche di come percepiamo noi stessi e il mondo. I diversi stimoli non vengono percepiti in modo disgiunto, ma ordinati in unità, secondo il nostro bisogno di costruire significati sulla base dell’esperienza percettiva dell’ambiente. Pertanto, isolare alcuni elementi di un sistema e attribuire loro un significato rappresenta un processo di osservazione interpretativa parziale, che non tiene conto dell’interazione esistente tra i vari elementi e tra l’individuo e l’ambiente.

L’individuo e l’ambiente rappresentano un unico sistema interagente, che si autoregola in funzione di ogni elemento che ne fa parte. L’approccio gestaltico considera importante l’intera esperienza di vita di una persona: fisica, psicologica, intellettuale, emotiva, relazionale e spirituale.

L’obiettivo della terapia della Gestalt è quello di arrivare alla consapevolezza del processo dei pensieri, sentimenti e azioni di un individuo, prestando maggiore attenzione alle modalità di un’azione, piuttosto che alla sua motivazione. La consapevolezza del come qualcosa avviene, infatti, conduce più facilmente alla possibilità di compiere un cambiamento genuino e responsabile. Nello specifico, la consapevolezza si sviluppa nella relazione terapeutica, dove il cliente può scoprire, osservare e integrare alcuni aspetti della sua personalità, attraverso l’esperienza diretta con il terapeuta, il quale focalizza di più l’attenzione sull’esperienza di un comportamento che sulla sua interpretazione.

5) PSICOTERAPIE INTEGRATE

La psicoterapia integrata è nata per l’interesse di clinici e ricercatori ad aumentare l’efficacia delle singole psicoterapie. Essa consiste nell’integrazione e rielaborazione di vari approcci sino ad ottenere modalità nuove di fare terapia, più funzionali al paziente in quanto rispondenti alle caratteristiche della specifica persona.

Poiché manca un accordo su ciò che si intende per integrazione, gli approcci integrati vengono solitamente raggruppati in differenti aree:

- Ecletticismo

- Teoria dei fattori comuni

- Teoria dell’integrazione teorica

- Teoria dell’integrazione tecnica

6) PSICOTERAPIA SISTEMICO RELAZIONALE

La psicoterapia sistemico relazionale ha avuto il merito di evidenziare l’importanza non solo del mondo intrapsichico ma anche di quello interpersonale; infatti la psicoterapia sistemico relazionale si rivolge al paziente non come individuo isolato ma come membro di un complesso sistema di relazioni. Sintomi e disagio umano sono il risultato di un intersecarsi complesso tra esperienza soggettiva, relazioni interpersonali e autovalutazione. La famiglia è intesa come il sistema di riferimento principale nell'esperienza emotiva di una persona e si costituisce dall'interazione reciproca degli elementi che lo compongono. Gli individui influenzano il sistema, così come il sistema influenza gli individui stessi. Qualsiasi cambiamento in una parte del sistema produce necessariamente un cambiamento nelle altre parti e nel sistema più ampio.

Il susseguirsi delle diverse fasi evolutive comporta trasformazioni nella struttura e nelle comunicazioni della famiglia; queste modifiche possono essere talvolta fonte di crisi.

Tutto ciò che è osservabile nel qui ed ora come i comportamenti, le relazioni, la comunicazione è una rappresentazione della storia del disturbo ed è, allo stesso tempo, il terreno su cui intervenire al fine di produrre il cambiamento terapeutico. Di conseguenza, le tecniche della terapia sistemico relazionale hanno per obiettivo la modificazione delle regole del sistema ovvero il cambiamento delle modalità di comunicazione e di interazione tra i membri.

7) PSICOTERAPIA TRANSAZIONALE

La teoria originaria dell’analisi transazionale può essere considerata un’evoluzione in senso relazionale della psicoanalisi freudiana. Rappresenta non solo una teoria della personalità, ma anche una teoria dello sviluppo e delle comunicazioni relazionali. Essa pone sempre in primo piano i bisogni della persona evitando tecniche direttive.

L’analisi transazionale individua tre stati dell’Io: genitore, adulto, bambino. La comunicazione tra due individui può essere letta come una transazione (uno scambio) tra stati diversi o omologhi dei due rispettivi Io. Ogni comunicazione avviene su due livelli che si influenzano reciprocamente, il contenuto (il cosa si dice) e la forma (il come lo si dice).

L’obiettivo dell’analisi transazionale è di sviluppare/ristabilire l’autonomia e di rendere l’individuo più capace di affrontare e risolvere i propri problemi favorendo lo svilupparsi di una condizione in cui le emozioni lo aiutino a risolvere le difficoltà che lo ostacolano e a soddisfare i propri bisogni.

8) PSICOTERAPIA UMANISTICA

La psicoterapia umanistica valorizza l’esperienza, la comprensione, l'autorealizzazione, la creatività e le scelte della persona umana. Fondamentale è l’attenzione alla dignità della persona e allo sviluppo del suo potenziale latente.

Il focus dell’attenzione è rivolto alla salute più che alla malattia, perciò ci si concentra non tanto sui sintomi o problematiche portate dall’utente quanto sul più generale sviluppo delle sue potenzialità e sul sostegno al suo processo di crescita che permetta di affrontare in maniera costruttiva qualsiasi difficoltà presente e futura: l'individuo sano è colui che giunge alla propria autorealizzazione: alla base delle PU vi è la convinzione che nell'essere umano esista una spinta verso l'autorealizzazione, che dirige l'individuo verso l'attuazione delle proprie potenzialità.

Caratteristica esclusiva dell’essere umano è la capacità di autoconsapevolezza che offre la possibilità di compiere scelte responsabili, in modo da poter decidere della propria vita in autonomia e libertà pur in presenza di limiti posti dal contesto sociale.

Fonte: http://www.ordpsicologier.it[mappa del sito- lavoro - scuole di specializzazione ]



 

Marco Cavallo - simbolo della chiusura dei manicomi

La Terra Santa

...quando amavamo
ci facevano gli elettrochoc
perché, dicevano, un pazzo
non può amare nessuno...

Versi tratti da "La Terra Santa"
di Alda Merini
Una raccolta di poesie che l'autrice scrisse quando era rinchiusa nel manicomio Paolo  Pini, di Milano.

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