Editoriale di marzo 2022

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di Marie-Françoise Delatour, Capofila di Sogni&Bisogni

Con questo numero di marzo della newsletter, diamo il benvenuto a Laura Pasotti, giornalista, che integra la redazione di Sogni&Bisogni come incaricata dal consorzio Indaco (programma PACO) e affiancherà Federico Mascagni per gli aspetti di coordinamento organizzativo. La sua esperienza nel sociale, in particolare nell’area delle disabilità, ci sarà preziosa.

Foto editorialemarzo22

Proseguiamo il nostro viaggio nella ricognizione e nel racconto di quello che sta rinascendo sul territorio bolognese dopo il lungo inverno Covid.
Rinascendo e mutando lentamente prospettive e modalità.
Stiamo assistendo progressivamente a un passaggio visibile dagli interventi di inserimento sociale individuale delle persone in difficoltà sia nelle attività protette che nelle attività sociali rivolte a tutti, a una collaborazione continuativa delle strutture della Salute Mentale con le strutture della vita sociale “ordinaria”: quartieri, centri sociali, palestre, parrocchie, centri culturali.
Apertura piena alla società civile e rafforzamento dei legami con la società per contribuire a promuovere un “ecosistema accogliente” così importante per superare lo stigma: l’obiettivo è stato richiamato anche dal dottor Fabio Lucchi nel recente seminario del DSM-DP sulla Recovery Star organizzato assieme all’Università di Bologna.

Il percorso sta andando avanti piano ma con costanza, si tratta di primi “germogli” ma a Bologna il terreno è fertile; con questo numero della newsletter vi presentiamo un altro gruppo di iniziative che vanno tutte in quella direzione.
Anzitutto diamo la parola alla nuova direttrice del SerDp, Marialuisa Grech, che porta con sé la sua lunga esperienza di apertura alle associazioni e co-progettazione a Trento. Il paziente al centro, nel suo contesto di vita a 360 gradi: non è solo un obiettivo, è una prassi ben rodata da consolidare anche a Bologna.

Successivamente vi presentiamo La Casa di Tina un anno dopo la sua inaugurazione: a che punto siamo con le attività, con la rete delle collaborazioni con le coop sociali, con il quartiere, con i CSM, con l’AUSER, con i centri sociali? Il volontariato delle associazioni è riuscito ad allestire un luogo accogliente ed aperto?
Gli articoli successivi presentano tre iniziative molto significative del “nuovo corso” per l’inserimento sociale e lo sviluppo delle capacità.

Il centro sociale di Trebbo di Reno accoglie ormai regolarmente i gruppi di utenti dell’Associazione C. Gavioli, e co-finanzia anche in modo molto generoso vacanze e corsi di musicoterapia per gli utenti.
Il Centro Rondine, gestito dalla coop sociale Dolce, ha aperto le porte e gestisce i suoi interventi sempre più sul territorio del quartiere Savena, in collaborazione tutte le organizzazioni disponibili ad accogliere le loro iniziative.
L’associazione GRD-Bologna collabora con il Circo Sotto Sopra utilizzando le loro tecniche per sviluppare le capacità che hanno i bambini con sindrome di Down di muoversi in equilibrio e di sviluppare competenze motorie, ma anche, tramite esercizi di gruppo, di acquisire competenze relazionali.

Per dare supporto a queste attività, è entra in pista anche la nuova figura professionale dell’ESP (Esperto di Supporto tra pari) attiva da alcuni anni, che sta trovando a livello nazionale una forma di riconoscimento professionale. Gli ESP “ci sono passati”, conoscono bene i disagi mentali per averli vissuti in prima persona, e adesso, adeguatamente formati, possono contribuire a tessere questa tela e ad aiutare altri a ritrovare un proprio percorso di recovery.
Ne parliamo con Francesca Guzzetta, medico psichiatra del DSM-DP responsabile del progetto ESP per Bologna. Ne parliamo anche con Anna, che racconta le soddisfazioni e le fatiche del suo percorso personale per diventare ESP e può oggi esercitarlo in una coop sociale che l’ha di recente assunta.

Infine vi ricordiamo che è uscito l’ultimo numero del giornale “Il Nuovo Faro”, che ha scelto come tema “La Strada”. Anche questo numero rende conto della grande sensibilità degli utenti per i temi sia personali che generali della nostra società, nella quale la strada rappresenta la metafora della vita, il percorso, gli incontri, la costruzione del sé anche tramite gli altri.

Gli articoli proposti in questo numero incrociano le indicazioni e le risorse del DSM, le azioni convinte delle associazioni, e l’impegno personale di tante persone di buona volontà che lavorano fianco a fianco sul territorio per tessere questa tela di conoscenza reciproca, di collaborazione e di riconoscimento reciproco. La serenità dei singoli e la pace si costruiscono anche così.




 

Marco Cavallo - simbolo della chiusura dei manicomi

La Terra Santa

...quando amavamo
ci facevano gli elettrochoc
perché, dicevano, un pazzo
non può amare nessuno...

Versi tratti da "La Terra Santa"
di Alda Merini
Una raccolta di poesie che l'autrice scrisse quando era rinchiusa nel manicomio Paolo  Pini, di Milano.

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