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Un nuovo progetto della NPIA per stare insieme: i Weekend di autonomia di Passo Passo

aggiornato al | Staff | ARTICOLI

a cura di Rocco De Luca, educatore consorzio Indaco

L’Associazione Passo Passo, che ha come presidente Danilo Rasia, è un’associazione di volontariato che promuove l’inclusione sociale e i diritti sulla qualità della vita delle persone disabili nei territori di appartenenza. L’associazione si rivolge alle persone con disabiltà, alle famiglie e alle istituzioni.

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In Ottobre la collaborazione tra l’associazione, il Consorzio Indaco e l’Azienda AUSL, ha sancito la partenza del progetto “Weekend e giornate risocializzanti”, che fa parte delle attività di comunità P.A.Co.

L’Iniziativa prevede la creazione di gruppi formati da educatori e da un piccolo numero di adolescenti, con l’obiettivo di trascorrere insieme delle giornate, per conoscersi meglio, per poi completare l’esperienza trascorrendo due weekend (sabato e domenica) fuori casa.

Dal punto di vista educativo, questo tipo di esperienza porta a confrontarsi cognitivamente ed emozionalmente con degli spazi diversi da quelli di cui si ha esperienza quotidiana che, alcune volte, possono essere alla base di un ritiro sociale e di una serie di paure. Si creano delle situazioni in cui si rende necessario essere autonomi e si valorizza il sostegno del gruppo nella condivisione dell’esperienza. Inoltre aumenta l’attività fisica, che dà corpo alle emozioni, sviluppa l’autostima, stimola la capacità di adattamento e tende a ridurre l’ansia. Le relazioni sociali all’interno del gruppo, consolidano il rapporto di fiducia verso l’altro. Infine, un aspetto molto importante è l’elaborazione del distacco dalle famiglie, senza che si creino situazioni di ansie e paure.

Il progetto prevede diverse azioni che includono vari gruppi sparsi sul territorio di San Lazzaro di Savena, San Giovanni in Persiceto e Casalecchio di Reno. L’ipotesi è partire dall’utenza individuale che messa insieme dà vita a nuovi gruppi che hanno una loro autonomia e che maturano un loro percorso capace di valorizzare ogni singolo membro del gruppo, stimolando nuove appartenenze e incentivando la collettività.

Ma quali attività sono previste per questi progetti? Possiamo dire che diventa tutto molto soggettivo in base al tipo di gruppo che si crea, ai bisogni e ai desideri che vengono espressi e al territorio di appartenenza. Saranno gli educatori stessi a valutare e a programmare attività diverse tra di loro in modo divertente e allo stesso tempo educativo. Possiamo dire che a grandi linee uno degli obiettivi è favorire l’incremento di livelli di autonomia nelle diverse sfaccettature e promuovere l’integrazione sociale.

Si partirà dall’autonomia personale, quindi curare l’immagine del sé, l’uso del denaro, una corretta alimentazione e la capacità di scegliere. In particolare i partecipanti potranno imparare a preparare un pasto, proporre un determinato cibo per la cena che diventi poi una scelta condivisa con l’intero gruppo. Imparare a fare acquisti in un supermercato, scrivere una lista della spesa, leggere gli ingredienti dei prodotti.

Successivamente si passerà alle autonomie sociali e alle relazioni interpersonali, quindi sapersi muovere sul territorio utilizzando i mezzi di trasporto, leggere le indicazioni stradali, individuare le fermate dell’autobus e adattarsi ai diversi contesti sociali e avere la capacità di interagire con il gruppo e con gli educatori: in generale con persone nuove.

Aspetti molto importanti sono il rispetto del proprio turno di parola, aiutare il compagno in difficoltà e il rispetto di sé e degli altri. Molto importanti saranno le autonomie domestiche che possono includere imparare ad apparecchiare e sparecchiare la tavola, lavare e asciugare correttamente le stoviglie, conoscere come fare la raccolta differenziata, pulire i locali e imparare ad utilizzare i prodotti per la pulizia sapendo quale usare e in che ordine. Concludendo con le autonomie affettive e emozionali, che permettono di favorire i legami sociali e alla partecipazione di attività.

In conclusione si può dire che progetti di questo tipo permettono di migliorare il legame con il proprio territorio, aiutano a sviluppare sicurezza, senso di appartenenza, sostenendo e stimolando la crescita dei minori.




 

Marco Cavallo - simbolo della chiusura dei manicomi

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...quando amavamo
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perché, dicevano, un pazzo
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Versi tratti da "La Terra Santa"
di Alda Merini
Una raccolta di poesie che l'autrice scrisse quando era rinchiusa nel manicomio Paolo  Pini, di Milano.

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