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Io, utente della Salute Mentale, durante il Covid ho lavorato

aggiornato al | Staff | ARTICOLI

In questo periodo, che c'è il coronavirus, cosa sto facendo?

Io sto andando a lavorare, perché lavoro in un supermercato.

La mia azienda sì rifornisce dal magazzino di Padova e non ci arriva tutto perché hanno deciso di servire prima le zone più colpite.

Io mi alzo alle 4:30 per iniziare a lavorare alle 6, mettendo a posto frutta e verdura. Poi già alle 7:30 mi ritrovo già la fila fuori e penso tra me e me “ma questa gente perché viene in fila un'ora prima?” E mi rispondo “probabilmente ha paura di non trovare tutto.” E in effetti è così. In più dobbiamo fare entrare 8 persone alla volta dentro perché essendo un negozio da 300 Mq c'è stato detto così.

Poi finito al lavoro alle 10 torno a casa. Faccio la doccia, gioco un po' con la PlayStation. Verso le 12:30 mangio poi faccio il sonnellino quotidiano. Mi sveglio verso le 16 e 30/17, faccio merenda, guardo la tv. Verso le 20, più o meno 20 e 30, mangio. Poi dormo un po' perché alle 22:30 tutte le sere mi sento con la ragazza. Prima che ci fosse il coronavirus mi vedevo e per non sentirla distante ci facciamo la videochiamata su WhatsApp.
A una certa ora dormo. Ritorno a fare la routine come il giorno prima.

Salvatore




 

Marco Cavallo - simbolo della chiusura dei manicomi

La Terra Santa

...quando amavamo
ci facevano gli elettrochoc
perché, dicevano, un pazzo
non può amare nessuno...

Versi tratti da "La Terra Santa"
di Alda Merini
Una raccolta di poesie che l'autrice scrisse quando era rinchiusa nel manicomio Paolo  Pini, di Milano.

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