sommario febbraio 2019

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Questa newsletter si segnala per essere particolarmente eterogenea nei contenuti. Iniziamo prendendoci una piccola soddisfazione pubblicando la rassegna stampa, abbastanza corposa, di quanto è uscito sulle testate radiotelevisive, cartacee e web, sulle quelle locali e nazionali, riguardo l’esposizione di 5 opere a Paraart, mostra internazionale di Arte e Disabilità di Tokyo. Con questo piccolo successo inauguriamo un dialogo con l’informazione che speriamo lungo, continuativo e proficuo.

Non possono mancare gli interventi dai convegni, e ne approfittiamo per recuperarne due che risalgono al 2018 ma che per argomento e contenuto rimangono attuali. Lo stato della salute mentale a Bologna nella sintesi che il dottor Angelo Fioritti fece nell’introduzione al seminario di due giorni in aprile allo Spazio Battirame e il completamento dei servizi terrioriali a cura di Marie Françoise Delatour, tenutosi in occasione del convegno dell’ultima Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria.

Una sunto dei progetti PRISMA con un aggiornamento sulle azioni del 2019 e un interessante testimonianza di un’operatrice riguardo l’importante rapporto che si crea fra servizi e associazioni.

Attraverso due interviste, a Bruna Zani e Marialba Corona, entriamo invece nell’ambito dei convegni futuri su due temi riguardanti soprattutto l’adolescenza. Gli hikikomori, i ritirati in camera, questo fenomeno esploso in Giappone che sta trovando purtroppo riscontri anche presso il territorio della Regione Emilia-Romagna, e la situazione dei pazienti affetti da autismo e asperger in età post-puberale e adulta, con un occhio, anch’esso inedito, a come si dovrebbero comportare le famiglie.

Concludiamo la newsletter con un’intervista al dottor Michele Filippi e delle sue serate di approfondimento sulla psichiatria, dove famiglie, utenti e cittadini condividono una discussione collettiva e paritaria, e un focus sull’Associazione Italiana Dislessia attraverso un’intervista al suo presidente nazionale Sergio Messina.

Augurandovi buona lettura vi ricordiamo di seguire la nostra pagina Facebook e di condividere sempre la Salute Mentale.



 

Marco Cavallo - simbolo della chiusura dei manicomi

La Terra Santa

...quando amavamo
ci facevano gli elettrochoc
perché, dicevano, un pazzo
non può amare nessuno...

Versi tratti da "La Terra Santa"
di Alda Merini
Una raccolta di poesie che l'autrice scrisse quando era rinchiusa nel manicomio Paolo  Pini, di Milano.

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