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L’associazione l’albero Insieme si può

aggiornato al | Staff | ARTICOLI

A cura di Federico Mascagni

Abbiamo posto qualche domanda a Massimo Cascone, presidente dell’Associazione “L’Albero Insieme si può”, per capire qualcosa di più di questa associazione parte del CUFO


Quando e come nasce l’associazione?

Nasce, all’interno del Centro di Salute Mentale Mazzacorati, il 23 settembre 2008, dall’incontro di cittadini: familiari, operatori, utenti e volontari, con l’intento di creare uno spazio fisico e mentale di incontro e condivisione di punti di vista ed obiettivi. Questo ha consentito di unire le risorse e creare un linguaggio comune che, valorizzando i singoli saperi, ha portato a nuovi modelli operativi per la tutela della salute mentale. Nasce in coda ad un movimento attivo già in tutta Europa, quello della Recovery, e rappresentato in Italia dal movimento di pensiero delle Parole Ritrovate, in cui viene sottolineata la centralità della persona, piuttosto che della malattia, nella costruzione del progetto di cura e nella sua realizzazione. Questi movimenti nascono dunque dalla volontà di costruire un approccio diverso al disagio psichico ed un “percorso di cura” più consapevole, incentrato sulla persona e sul suo gruppo di riferimento, con un obiettivo sopra tutti: migliorare la qualità della vita di tutti, operatori dei servizi, utenti e le loro famiglie.

Quali attività sono state svolte finora?

AUTO MUTUO AIUTOAlcuni cicli di formazione dedicati a familiari e utenti, poi progetti specifici, come il Gruppo di Auto Mutuo Aiuto per utenti che si riunisce il 2° e il 4° lunedì di ogni mese dalle 15,00 alle 17,00 presso la Sala Riunioni del CSM Mazzacorati e un gruppo di Auto Mutuo Aiuto per famigliari che si riunisce il primo lunedi del mese alle 17.00 alle 19.00 presso la sala riunioni del CSM Zanolini. Poi c’è il progetto “Accoglienza”: un vero e proprio “front office” di prima accoglienza gestito da utenti, familiari e volontari, che possa “andare incontro” al cittadino che giunge al CSM, fornire alcune informazioni preliminari per orientarsi o offrire “semplice” ascolto come prima mediazione tra l’ingresso al servizio e l’incontro con gli operatori. La “Libreria errante” invece offre una piccola biblioteca all’interno delle sale d’attesa del Centro di Salute Mentale Mazzacorati, a disposizione gratuita dei cittadini che si rivolgono al servizio.

Particolarmente importante il progetto di condivisione abitativa

L’idea del progetto di condivisione abitativa nasce dall’osservazione di un problema molto diffuso nella popolazione generale e ancor di più tra le persone che soffrono di un disagio psichico: l’autonomia abitativa. Lo scenario socio economico attuale, pone molte riflessioni sull’importanza di rispondere – ognuno con i propri mezzi – all’emergenza abitativa che colpisce cittadini in difficoltà, sia sul piano economico, che sociale e psichico. Nella salute mentale questa emergenza colpisce molte persone che a causa del loro disagio psichico faticano ad ottenere una sufficiente stabilità economica o nel diventare autonomi nella gestione in solitaria delle attività quotidiane. Spesso questa mancanza di autonomia abitativa, ricade su utenti, familiari e operatori del servizio, in termini di maggiori ricoveri, instabilità emotiva, conflitti familiari, aumento degli accessi al servizio, e non sempre è facile rispondere a questo tipo di bisogni.

Come intervenire su queste difficoltà?

Nell’ottica del Fare insieme è nata l’idea di “unire le forze” e le competenze, per pensare ad un progetto sperimentale di co-abitazione tra pazienti afferenti al servizio di salute mentale. Questo progetto ha permesso agli utenti di affrontare le sfide quotidiane con un solido gruppo di accompagnamento, che ha potuto offrire diverse competenze e saperi al fine di migliorare la vita quotidiana degli utenti e delle loro famiglie. Ha inoltre favorito lo scambio di competenze, di informazioni e di aiuto reciproco su compiti quotidiani che da soli è più difficile organizzare, favorendo un apprendimento più rapido e meno faticoso delle competenze di base necessarie al vivere autonomamente.

Si parla molto dell’importanza alimentare. Voi cosa avete previsto?

Noi abbiamo un intervento nato dalla collaborazione tra gli operatori del servizio e i volontari dell’associazione che prevede interventi domiciliari presso le abitazioni degli utenti che dannoMangiareInsieme disponibilità a partecipare al progetto, in cui si organizza un pasto (pranzo o cena) in gruppo. Le attività prevedono decisione condivisa del menu e del budget da spendere, appuntamento al supermercato più vicino per fare la spesa, preparazione del pasto in gruppo a casa di chi ha dato disponibilità. Ogni gruppo è costituito da 2-3 utenti, 1 volontario e 1 operatore del servizio; l’adesione al progetto è per tutti volontaria. Gli obiettivi sono: facilitare i percorsi di autonomia, rispondere all’esigenza di chi, pur avendo la possibilità, non riesce ad organizzare le attività quotidiane senza l’adeguato supporto; favorire la socializzazione per evitare l’isolamento sociale; fornire informazioni di base su come cucinare pasti semplici e veloci, favorendo le capacità di variare gli alimenti e seguire un’alimentazione più equilibrata.

Per info e contatti Associazione:
Silvana Scarbanti: tel. 3397184105
Email: alberoinsieme@gmail.com



 

Marco Cavallo - simbolo della chiusura dei manicomi

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...quando amavamo
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perché, dicevano, un pazzo
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di Alda Merini
Una raccolta di poesie che l'autrice scrisse quando era rinchiusa nel manicomio Paolo  Pini, di Milano.

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