Tenerezza Riscoperta

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Nei momenti più tristi della mia vita, per trovare un po’ di serenità, cerco di ricordare giorni sereni.

E uno dei pensieri che mi dà più tranquillità è il pensiero di una bambina a cui i genitori davano il bacio della buonanotte prima di andare a dormire. Oggi lo ricordo con tanto affetto, ma in realtà questi primi momenti di tenerezza a me facevano ribrezzo. Non c’ero abituata.

Prima di andare ad abitare con i miei genitori adottivi, vivevo con una mamma che non era solo avara di coccole, non sapeva proprio cos’erano. Non conoscevo baci e abbracci. Scappellotti sì. Quando finalmente sono arrivata a casa dei miei genitori adottivi gli abbracci erano all’ordine del giorno ma io li vivevo come un soffocamento.

E mi sembrava di dover andare sulla ghigliottina quando, finito Carosello, andando a dormire, sapevo che dovevo affrontare il bacio della buonanotte. Mi sentivo a disagio, mi dava fastidio; ricordo che dopo il bacio mi pulivo la guancia. C’è voluto molto tempo prima di abituarmi a questa consuetudine e molto di più per capire che questo era affetto. Però oggi, quando sono triste, ricordo quel momento di tenerezza e sto meglio.

 

Cristina Bonaita

(Il Faro – febbraio 2014 - Anno VIII - n° 1  tratto da:  LiberaLaMente n°60 dic. 2013)



 

Marco Cavallo - simbolo della chiusura dei manicomi

La Terra Santa

...quando amavamo
ci facevano gli elettrochoc
perché, dicevano, un pazzo
non può amare nessuno...

Versi tratti da "La Terra Santa"
di Alda Merini
Una raccolta di poesie che l'autrice scrisse quando era rinchiusa nel manicomio Paolo  Pini, di Milano.

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