Tanta paura del fuori

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Anche oggi sono riuscita a lavorare coi ragazzi, abbiamo provato lo spettacolo. Siamo in chiesa, il nostro laboratorio non ha mai avuto uno spazio suo. Passano avanti e indietro coi carrelli i lavoranti, gli agenti urlano tra di loro, poi passano anche i detenuti della circondariale che vengono a scuola nel reparto che prima era solo dell’OPG e ora è dell’istituto unico.

Noi dobbiamo chiudere. Noi non esistiamo.

Eppure tutto attorno a noi esiste, esistono i ricoverati, esiste la malattia, esiste la gente che urla e che sbatte la testa contro le sbarre ed esistono le persone chiuse e nascoste sotto le lenzuola da cui non vogliono e non riescono a uscire.

Esistono i dolori e i ricordi, il dentro e il fuori, il passato e forse un futuro. La precarietà in cui stiamo vivendo è sempre più evidente e forte. Ospiti nella nostra casa con le valigie pronte per non si sa dove e come.

Dentro sei isolato dal mondo, vieni informato dalla tv e cerchi di captare dai discorsi degli operatori su ciò che potrà avvenire: in parlamento hanno detto che…

Gli attori discutono: “Noi che fine faremo, dove andremo? I servizi si occuperanno del nostro futuro, costruiranno dei progetti… Noi eravamo in carico ai servizi eppure siamo qui.”

Io non sono in grado di dare loro delle risposte, di tranquillizzare chi dovrà tornare in carcere, di dire loro che verranno curati e come, posso solo continuare a lavorare, a cercare posti per gli spettacoli, per andare fuori, ad incontrare la gente, a far vedere che non facciamo paura, a coltivare la speranza.

Fuori, tra la gente comune, si parla troppo poco di psichiatria, per poter essere capiti e accettati. Il fuori ha ancora tante paure sui matti, noi abbiamo tanta paura del fuori.

Monica Franzoni,

regista della compagnia teatrale dell’ex OPG di Reggio Emilia

(Il nuovo Faro - giugno 2014 - Anno VIII - n° 2)



 

Marco Cavallo - simbolo della chiusura dei manicomi

La Terra Santa

...quando amavamo
ci facevano gli elettrochoc
perché, dicevano, un pazzo
non può amare nessuno...

Versi tratti da "La Terra Santa"
di Alda Merini
Una raccolta di poesie che l'autrice scrisse quando era rinchiusa nel manicomio Paolo  Pini, di Milano.

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