Editoriale di Aprile 2024

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di Marie-Françoise Delatour, Presidente di Cercare Oltre Aps e capofila di Sogni&Bisogni

In questo mese di aprile, numerosi incontri e gruppi di discussione hanno dato l’opportunità a utenti, familiari e psichiatri di “tuffarsi” assieme nello scambio e nell’approfondimento dei temi che più interrogano chi vive percorsi di sofferenza e di ricerca di una maggior salute mentale.

Foto editAprile
Dedichiamo i primi quattro articoli a questi temi, che vanno dalle domande sul ruolo e sui rischi degli psicofarmaci e sul confronto con le “parole” della diagnosi, alla complessità del percorso delle singole persone, alla grande diversità dei casi incontrati.
Alcune costanti emergono: il rifiuto iniziale della malattia e delle cure necessarie, la grande paura che fa da sfondo, la qualità della relazione di cura senza la quale non si va da nessuna parte.

In effetti, da alcuni mesi numerosi Centri di salute mentale di Bologna hanno attivato incontri mensili tra utenti, familiari e operatori, e questi luoghi di scambio autentico stanno “slegando” le lingue, consentono una maggior conoscenza e condivisione tra tutte le persone che, con ruoli diversi e professionalità diverse, contribuiscono a migliorare la vita di ciascuno. Si tratta di una piccola rivoluzione, molto positiva, introdotta dal programma Recovery del Dipartimento di Salute Mentale. Vi raccontiamo che cosa emerge.
Parleremo anche del programma “Psi” che introduce gli psicologi in tutte le case di Comunità, e che dovrebbe dare una continuità di servizi in un settore molto richiesto e sinora molto sotto dimensionato.

Il servizio di aiuto in linea “Itaca incontra Bologna” offre l’opportunità a chi spesso “ha già bussato a tutte le porte” di confidarsi e di sapere a chi potersi rivolgere per tentare di risolvere problemi irrisolvibili, come lo sono diventati oggi i problemi della casa e del lavoro. I servizi sociali per la salute mentale sono diventati di competenza degli Enti locali, ma le risposte concrete tardano ad arrivare.

Siete andati al Cinema Modernissimo per vedere la rappresentazione del film “Il Monello” di Charlie Chaplin, con le musiche dal vivo dell’orchestra Concordanze? Questa rappresentazione offerta a tutte le persone con fragilità è stata particolare: sui temi universali della povertà, dell’innocenza perduta, del desiderio di amore e di appartenenza, le musiche originali sono diventate “curative” e molto apprezzate.

Infine, vi invitiamo tutti a leggere il nuovo numero del Faro, dedicato al rapporto tra la Natura e l’Uomo. I vari redattori propongono le loro riflessioni personali, originali e molto profonde, su un tema che ci riguarda tutti e che spesso purtroppo si limita a considerazioni scontate o ideologiche. Come in altre occasioni, Il Nuovo Faro ci illumina!
Buona lettura a tutti.




 

Marco Cavallo - simbolo della chiusura dei manicomi

La Terra Santa

...quando amavamo
ci facevano gli elettrochoc
perché, dicevano, un pazzo
non può amare nessuno...

Versi tratti da "La Terra Santa"
di Alda Merini
Una raccolta di poesie che l'autrice scrisse quando era rinchiusa nel manicomio Paolo  Pini, di Milano.

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