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Autonomia, condivisione e risate. Cronaca di una gita ad Assisi

aggiornato al | Staff | ARTICOLI

di Chiara Ghelfi, redattrice di Sogni&Bisogni

All’interno della progettazione PaCo, Progetti di Comunità, il 16 e il 17 novembre si è svolto un breve soggiorno ad Assisi. L’esperienza è stata possibile grazie a una nuova collaborazione tra l’associazione Galapagos e il centro sociale culturale Argilese. Le parole chiave di questa esperienza sono state autonomia, integrazione e condivisione.

AssisiGruppoGrande

I partecipanti erano nove per Galapagos, Erika, Giada, Annarita, Marco, Maurizio, Antonio, Andrea, Ivan e Katia, e una trentina per Argilese, guidati dal presidente del centro sociale, Giovanni Cinque.

Partenza alle 7 da Castello d'Argile, direzione Umbria. La prima tappa della gita è stata Spello, un piccolo comune della provincia di Perugia ai piedi del monte Subasio e annoverato tra i borghi più belli d'Italia. Qui ognuno è stato libero di girare in autonomia e di perdersi tra le vie fiorite del centro storico e le case in pietra gialla e rosa, scoprendo scorci e panorami mozzafiato.
Giada, appassionata di fotografia, non se ne è perso uno. Durante la perlustrazione il gruppo si è imbattuto nella rappresentazione di Santa Veronica Giuliani, patrona dei fotografi, e da quel momento Giada è stata soprannominata Veronica.
Nel cuore del centro storico il gruppo ha visitato la chiesa di Santa Maria Maggiore al cui interno sono conservati gli affreschi del Pinturicchio, dai colori magnifici.
Poi con una crescia farcita (una via di mezza tra una piadina e una focaccia) presa in una bottega storica del centro, i partecipanti si sono seduti in piazza e tra un morso e una chiacchiera hanno avuto la possibilità di conoscersi meglio.
La tappa successiva è stata alla Chiesa di San Severino, ubicata in cima a una scalinata, che seppur breve era abbastanza ripida. Aiutandosi a vicenda per evitare di cadere di sotto, sono arrivati in cima dove li aspettava una vista unica: in lontananza si poteva vedere Assisi.

Dopo essere tornato a Porta Consolare per riprendere il pullman, il gruppo è ripartito in direzione di Assisi. Breve sosta in albergo e poi via a visitare la Basilica di Santa Maria degli Angeli e la Porziuncola (la piccola chiesa all'interno della basilica dove San Francesco comprese la sua vocazione), dove una dolcissima suora ha coinvolto tutti con il suo racconto della basilica.
Lì si trova anche il Roseto, tra le cui spine san Francesco si è rotolato per vincere il dubbio e la tentazione e dove, da quel giorno, le rose – chiamate Rosa Canina Assisiensis - continuano a fiorire senza spine.
La visita si è conclusa con il Transito dove San Francesco ha trascorso gli ultimi giorni della sua vita e dove viene deposto nudo sulla terra, sulla quale morirà la sera del 3 ottobre 1226.
Dopo questa visita suggestiva rientro in albergo, doccia calda e cena tutti insieme: un bellissimo momento di condivisione a cui hanno partecipato anche le signore del centro sociale, con piacevoli chiacchiere e racconti di vita.

Il giorno successivo la sveglia è suonata presto. Dopo la colazione e una visita libera alla città di Assisi, il gruppo è partito alla volta della Basilica di Santa Chiara. Dalla piazza omonima dominata dall'edificio religioso a fasce di pietra bianca e rosa, è possibile ammirare il panorama sulla valle umbra. Annesso alla basilica c'è il convento dedicato a Chiara, la prima e più fedele discepola di San Francesco, il cui corpo è stato sepolto sotto l'altare maggiore in una cripta, realizzata tra il 1850 e il 1872 e risistemata nel 1935 in forme neogotiche.
Una piacevole passeggiata attraverso il borgo ha portato il gruppo alla Basilica di San Francesco d'Assisi, il luogo che dal 1230 conserva le spoglie mortali del santo e che dal 2000 è stata dichiarata Patrimonio dell'umanità dell'Unesco.
La prima pietra della Basilica di San Francesco d’Assisi è stata posata il 16 luglio del 1228, a soli due giorni dalla morte di Francesco e all’indomani della sua proclamazione a santo da parte di Papa Gregorio IX.

Dopo pranzo, il gruppo è ripartito in pullman per l'ultima tappa della gita, Rivotorto.
All’interno della Chiesa di Rivotorto di Assisi è conservato il Sacro Tugurio, la prima dimora di San Francesco e i suoi compagni. Il nome dal Rivo, un ruscello tutt’altro che lineare (storto) che scorre in prossimità del santuario. La scelta di questo luogo non è stata casuale: vicino al torrente si trovava un Lebbrosario dove San Francesco e i frati svolgevano il loro servizio di assistenza ai malati.

Da questa esperienza i partecipanti si sono portati a casa tantissima gratitudine per l’esperienza vissuta, il rumore delle risate che hanno accompagnato la visita e tante nuove amicizie.




 

Marco Cavallo - simbolo della chiusura dei manicomi

La Terra Santa

...quando amavamo
ci facevano gli elettrochoc
perché, dicevano, un pazzo
non può amare nessuno...

Versi tratti da "La Terra Santa"
di Alda Merini
Una raccolta di poesie che l'autrice scrisse quando era rinchiusa nel manicomio Paolo  Pini, di Milano.

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