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Cibo a km zero, natura e inclusione sociale. Ecco l’Agriturismo Parco della Chiusa di Casalecchio di Reno

aggiornato al | Staff | ARTICOLI

di Chiara Ghelfi, redattrice di Sogni&Bisogni

Alle porte di Bologna, all’interno del Parco Talon a Casalecchio di Reno e sui percorsi della Via degli Dei e della Via della Lana e della Seta, ha aperto da qualche mese un agriturismo in cui lavorano persone con disabilità e svantaggiate. È l’Agriturismo Parco della Chiusa, gestito da COpAPS, una cooperativa agricola e sociale di Sasso Marconi che, da 40 anni, si occupa di educazione, formazione, inserimento lavorativo in attività agricole, sociali e artigianali.

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La redazione di Sogni&Bisogni ha scelto di andare a visitarlo per raccontare questa nuova esperienza. Dopo una breve passeggiata siamo arrivati all’agriturismo (raggiungibile solo a piedi o in bicicletta) dove abbiamo conosciuto Stefano Argentero ed Emilio Lolli, che ci hanno aperto le porte di Corte Santa Margherita.

Stefano Argentero ed Emilio Lolli ci raccontano che «la cooperativa si occupa di agricoltura dal 1979 e gestisce l’agriturismo Il Monte a Sasso Marconi dal 1989, su un fondo di proprietà di ASP Città di Bologna. Così abbiamo partecipato al bando del Comune di Casalecchio per la gestione del verde e l’apertura dell’agriturismo nel Parco della Chiusa».
Sono due gli ambiti di intervento di COpAPS. Da un lato servizi educativi, percorsi formativi e di transizione al lavoro e laboratori protetti rivolti a giovani adulti con disabilità presso la sede de Il Monte (sempre di proprietà di ASP). Dall’altro l’inserimento lavorativo nei settori dell’agricoltura (produzione biologiche agricole e florovivaistiche con vendita diretta dei prodotti), delle manutenzioni del verde, dell’apicoltura, della ristorazione, della gestione di servizi ecologici e ambientali e della falegnameria sociale. Al momento COpAPS ha 108 dipendenti, tra cui 40 persone svantaggiate.
Per partecipare al bando del Comune di Casalecchio, dato che Corte Santa Margherita si trova all’interno di un Sito di interesse comunitario (Sic) e ha vincoli paesaggistici e monumentali, è stato creato una consortile di cui fanno parte COpAPS, La Piccola Carovana, la cooperativa Città Verde e il Consorzio Cear di Ravenna per la parte edile (gli interventi sulla struttura).
«Il bando è stato pubblicato nel 2019, il Covid ha rallentato i tempi e così l’agriturismo è stato inaugurato il 27 maggio 2023 e lo avremo in gestione fino al 2041».

Al pianterreno di Corte Santa Margherita si trovano due sale in cui possono essere ospitate a pranzo e cena fino a 40 persone. «I tavoli sono stati realizzati nella falegnameria della cooperativa, utilizzando il legno recuperato dalle nostre squadre che si occupano della gestione del verde – raccontano Stefano ed Emilio – In questo momento abbiamo a disposizione solo la parte interna della casa, ma una volta che avremo sistemato l’aia, con l’illuminazione e un bersò, sarà possibile pranzare e cenare anche all’esterno». Al piano superiore ci sono quattro camere con bagno privato i cui arredi in legno sono stati realizzati nella falegnameria. «Abbiamo anche una squadra che si occupa delle pulizie: è composta da tre persone, tra cui un’educatrice».

All’Agriturismo Parco della Chiusa i piatti sono preparati con i prodotti coltivati nei campi gestiti da COpAPS e seguendo le ricette della tradizione emiliano-romagnola. «Prestiamo attenzione a tutta la filiera produttiva e alle persone che ci lavorano – raccontano – Tutto l’agriturismo, dalla cura del verde all’arredamento delle sale e delle camere, fino alla cucina, parla di chi siamo e di cosa facciamo. E anche il menù è l’espressione gastronomica delle persone con disabilità, fragilità o in condizioni svantaggiate che accogliamo ogni giorno».

Chi sceglie di pranzare o cenare all’Agriturismo Parco della Chiusa (è aperto giovedì, venerdì e sabato a cena e la domenica a pranzo) sarà accolto da Stefano, Claudio, Kevin, Hannan e Mamun, che si occupano del servizio ai tavoli.
Il menù si apre con un piccolo benvenuto dai campi, costituito da un assaggio dei prodotti biologici coltivati dalla cooperativa a Cà del Bosco e poi raccolti e consegnati a Corte Santa Margherita.
I primi piatti sono di pasta fresca all’uovo (con ragù di carne o verdure) preparata all’interno del Centro socio-occupazionale Percorsi Verdi, gestito da COpAPS, dove sono accolte persone giovani e adulte con maggiori difficoltà. I taglieri, con salumi o vegetariani, sono accompagnati dalle crescentine e dalle tigelle (sempre prodotte da Percorsi Verdi) mentre i contorni, sempre diversi, seguono la stagionalità della produzione agricola.
Le crostate e la frutta fresca chiudono il menù che «è fisso nella sua struttura perché valorizza il lavoro che c’è dietro a ogni portata».
È anche possibile mangiare nei prati e nel lavandeto che circonda Corte Santa Margherita con un cestino da picnic, da comporre liberamente.
La cantina propone il nostro vino Pignoletto e vini biologici e del territorio bolognese «a cui abbiamo aggiunto l’idromele, una bevanda leggermente alcolica che produciamo nel laboratorio adiacente alla struttura con il miele del Parco della Chiusa».

Oltre all’agriturismo, a Corte Santa Margherita è infatti presente un laboratorio per la produzione di miele. «Abbiamo scelto di investire sull’apicoltura per essere il meno impattanti possibili e avere le api come termometro del parco. Al momento abbiamo 80 arnie, ma vorremmo arrivare a 200», raccontano Stefano ed Emilio.
In futuro COpAPS si occuperà anche dell’acquisto di alcune Jolette, le biciclette da trekking adatte alle persone con ridotta capacità motoria, e della gestione di Villa Ada, un’altra struttura presente all’interno del Parco Talon, che farà parte dell’agriturismo dopo la sua ristrutturazione da parte del Comune con bando Pnrr e in cui, oltre alle camerate per l'ospitalità, sarà presente un’aula didattica. «Al suo interno verranno organizzati laboratori esperienziali per le scuole, in parte frontali e in parte nel parco. Siamo dentro un’oasi stupenda in cui si possono vedere animali che non ti aspetteresti di incontrare in un contesto urbano».




 

Marco Cavallo - simbolo della chiusura dei manicomi

La Terra Santa

...quando amavamo
ci facevano gli elettrochoc
perché, dicevano, un pazzo
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Versi tratti da "La Terra Santa"
di Alda Merini
Una raccolta di poesie che l'autrice scrisse quando era rinchiusa nel manicomio Paolo  Pini, di Milano.

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