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Un'alimentazione mediterranea povera per curarsi e curare il pianeta

aggiornato al | Staff | ARTICOLI

di Federico Mascagni, redattore di Sogni&Bisogni

Le infiammazioni causate da una cattiva alimentazione possono influire sullo stato mentale, le gratificazioni attraverso il cibo sviluppano dopamine che ingannano, la salute parte dal carrello della spesa. Questi alcuni punti dell’intervista con il dottor Stefano Erzegovesi, psichiatra e primario del Centro per i Disturbi Alimentari dell'IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano.

FotoArt Erzegovesi grande

Il dottor Erzegovesi da anni studia gli effetti dell’alimentazione sulla salute dell’individuo con particolare attenzione ai disturbi alimentari e alle nuove ricerche che riguardano i miglioramenti dell’umore delle persone con disturbi grazie a una dieta corretta. Nell’intervista che potete seguire nel video si danno suggerimenti e si riportano novità nella ricerca partendo dall’analisi dell’infiammazione cronica di basso grado, un disturbo che ha a che fare con le malattie croniche (dal diabete fino ai tumori) e in generale il processo di invecchiamento psicofisico, che ha come sintomi principali la debolezza e i disturbi del sonno, diffusi soprattutto nel post Covid su una larga fascia di popolazione (brain fog). Nel ridurre l’infiammazione cronica si riduce la neuroinfiammazione e diminuiscono i disturbi dell’umore (depressione, ansia). Studi recenti hanno dimostrato come l’alimentazione mediterranea povera (cereali integrali, verdura, legumi) incide fortemente sui sintomi della depressione raggiungendo fino a un 40% di miglioramento dei sintomi sopra indicati, anche nelle malattie metaboliche dovute ai farmaci.

Intervista Erzegovesi

La videointervista a Erzegovesi cliccando sulla foto.

Bisogna iniziare con la profilassi alimentare evitando i cibi industriali processati, studiati e creati per dare dipendenza attraverso la presenza di zuccheri e altre sostanze gratificanti. Bisogna assumerli con moderazione, una o due volte la settimana al massimo. Questi alimenti infatti muovono le vie dopaminergiche causando l’effetto di “ricompensa”, alla base del fenomeno della dipendenza. La strategia più utile è iniziare ad aggiungere nell’alimentazione i cibi che fanno bene al cervello, quelli dell’alimentazione mediterranea povera. Si tratta dell’alimentazione dei nostri antenati, quella basata sui prodotti della nostra terra come verdure di stagione, cereali integrali, legumi. Le abitudini sane contemplano anche il fare la spesa assieme, preparare e mangiare tutti insieme i piatti equilibrati basati su alcuni principi alimentari: tante verdure di stagione, almeno metà del proprio carrello della spesa, o meglio metà del proprio piatto, che va mangiata come prima pietanza. Nell’altra metà del piatto un quarto di cereali integrali (riso integrale, farro, pasta integrale) e l’ultimo quarto composto da legumi (fagioli, piselli, lenticchie) che vanno consumati almeno una volta al giorno alternati con proteine marine (pesce) o terrestri (carni, formaggi) e, sempre, l’utilizzo delle spezie, fortemente antiossidanti, che possono essere quelle mediterranee (piante aromatiche come basilico, rosmarino, origano, eccetera) o quelle in polvere (curry, cumino, cardamomo e altre, scaldate in cottura e quindi aggiunte agli ingredienti dell’alimentazione mediterranea povera).

L’alimentazione mediterranea povera, facile da preparare, oltre a migliorare il microbioma intestinale, e quindi la connessione intestinale e cerebrale, sfiamma l’apparato nervoso e previene le malattie cardiocircolatorie e metaboliche in generale. Si tratta quindi di cominciare ad abituarsi a un’alimentazione semplice, legata alle nostre radici culturali, preparata con semplicità e sostituita gradualmente ad altre alimentazioni più pesanti e infiammatorie, rispettando il piacere del gusto e l’importanza della partecipazione comune, della socialità del pasto. Gli effetti, spiega il dottor Erzegovesi, possono vedersi nel giro anche di un mese con evidenti miglioramenti nell’umore e nell’energia dell’individuo. Si tratta fra l’altro di un’alimentazione rispettosa della sostenibilità. In questo caso curarsi vuole dire curare anche la salute del pianeta.




 

Marco Cavallo - simbolo della chiusura dei manicomi

La Terra Santa

...quando amavamo
ci facevano gli elettrochoc
perché, dicevano, un pazzo
non può amare nessuno...

Versi tratti da "La Terra Santa"
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Una raccolta di poesie che l'autrice scrisse quando era rinchiusa nel manicomio Paolo  Pini, di Milano.

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