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Una Festa inclusiva per il nuovo anno

aggiornato al | Staff | ARTICOLI

di Daniele Collina, redattore di Sogni&Bisogni

Finalmente si torna a festeggiare insieme. Dopo lo stop forzato dell'anno scorso causa pandemia ritorna nel 2021 la festa di fine anno nell'ambito del programma PRISMA 2021 Progetto “Che Fare”. 

Foto festa2021

Abbiamo incontrato Giusy Dallomo presidente dael'Associazione Progetto spazio e Amicizia al Centro Sociale Annalena Tonelli di San Lazzaro, località Pulce, per parlare di feste passate, mancate e future. Ci siamo anche soffermati sulla storia di Giusy, sulle motivazioni che l'hanno spinta a partecipare a quella che lei definisce organizzazione attiva.

Ormai sono sei anni che Giusy svolge questo incarico ma ci tiene a precisare che è un lavoro di squadra. Ha degli ottimi collaboratori che la aiutano in tutte le fasi dell'organizzazione, dalla scelta della sala all'acquisto dei vari materiali per la cena e la festa successiva. Non partecipano solo persone della sua associazione: la festa è aperta a tutti.

Giusy mi mostra la sala dove si terrà la festa. E‘ una stanza rettangolare con un lato formato da specchi, tipico delle palestre, e un lato con uno spazio per il piano bar. In questo momento è spoglia ma si riesce a immaginarla piena di addobbi, tavoli e persone gioiose e sorridenti.

Ci racconta la sua storia. Ha avuto in passato delle crisi di panico, dopo il terzo tumore nel 2013, e il suo medico curante l'ha mandata al San Camillo, il CSM di San Lazzaro. Lì il suo psichiatra, oltre a curarla con antidepressivi e ansiolitici, le ha parlato di Progetto Spazio e Amicizia di cui era promotore invitandola a partecipare alle loro attività per distrarsi e non pensare alle crisi di panico.
Dopo un iniziale periodo di conoscenza Giusy ha accettato di prendere parte attivamente alla vita dell'associazione, prima con i corsi di cucito, le cene del venerdì sera, i viaggi, le vacanze e poi frequentando i corsi per diventare ESP.

All'organizzazione delle feste si è avvicinata dopo che il precedente referente ha lasciato l'associazione. Il suo psichiatra, data anche la sua esperienza di ESP, gli ha chiesto, non da sola ovviamente ma insieme ad altri membri dell'associazione, di occuparsi di questa importante ricorrenza annuale.

Nelle feste passate la spinta maggiore era rappresentata dalla voglia di stare insieme, di condividere l'esperienza. Molti dicono che senza sarebbero soli nonostante le famiglie che tuttavia non possono sostituire gli amici e tutto quello che rappresentano, senza dimenticare l'importanza della convivialità che attira molto. Per quest'ultima parte si affidano ad un servizio di catering. A Giusy piace vedere i ragazzi felici, avere una meta, un qualcosa da fare all'infuori della routine quotidiana. Molti gli chiedono quando crede di riavere indietro tutto quello che dà; lei risponde mai perchè riceve quando lo fa. Non è in credito con nessuno.
Ricorda molto bene una festa di tre anni fa in cui 2 ragazzi, entrambi con gravi problemi, si sono conosciuti, hanno fatto amicizia e per divertirsi hanno voluto inscenare un matrimonio coinvolgendo tutti i presenti con tanto di primo ballo degli sposi.

Nel 2020 la festa non si è potuta fare a causa del Covid. L’associazione ha dovuto preparare i partecipanti spiegandogli bene i motivi della cancellazione organizzando telefonate e videochiamate per mantenere i contatti. Personalmente Giusy ha vissuto bene questo periodo dato che è abituata a svolgere lavori in remoto da casa. La cosa che più le è dispiaciuta è stata non vedere di persona la sua famiglia che vive in Valdobbiadene nel Veneto.

Quest'anno la festa si terrà qui al Centro Tonelli. La scelta è caduta su questa location per motivi economici e grandezza degli spazi. Causa Covid infatti hanno dovuto limitare i posti a 50 presenze. Insieme al catering Giusy si occupa del menù. Inoltre c'è da pagare la Siae per la musica durante la festa, occorre comperare tovaglie, piatti, stoviglie e occuparsi degli addobbi per la sala. I ragazzi stessi partecipano all'organizzazione scegliendo ad esempio il tipo di musica che accompagnerà la serata e i giochi. Dietro c’è anche un lavoro di improvvisazione per ottenere il massimo coinvolgimento del gruppo. Ci sarà anche un musicista di piano-bar che farà da sottofondo alla cena. Seguiranno balli, anche di gruppo e infine a mezzanotte verrà servito il panettone e stappato lo spumante. La festa si conclude di solito all’una o poco più tardi dato che molti fanno fatica a rimanere svegli. Giusi mi racconta che quest’anno è stato molto difficile, ha avuto in estate problemi di cuore con conseguenti tre operazioni e quindi organizzare la festa è stato un modo per ritornare alla normalità e sentirsi di nuovo viva. Mi dice anche che sono molto sulle spine per la situazione pandemica: c’è sempre il rischio che la festa salti e sarebbe davvero un gran peccato. Nel caso di annullamento si rischia anche una perdita economica in seguito agli acquisti fatti per il materiale della festa.

Mentre parlavamo si è presentata una socia del centro Tonelli dicendo che per questo ultimo dell’anno è sola e sarebbe felice di partecipare dando una mano. Questo è un altro aspetto importante del volontariato: il tempo vuoto che crea solitudine può essere socializzato per donarlo agli altri.




 

Marco Cavallo - simbolo della chiusura dei manicomi

La Terra Santa

...quando amavamo
ci facevano gli elettrochoc
perché, dicevano, un pazzo
non può amare nessuno...

Versi tratti da "La Terra Santa"
di Alda Merini
Una raccolta di poesie che l'autrice scrisse quando era rinchiusa nel manicomio Paolo  Pini, di Milano.

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